Unioni civili: via libera del Consiglio di Stato al decreto

Parere favorevole del Consiglio di Stato al decreto sui registri per le unioni civili. Il nodo di eventuali obiezione unionicivilidi coscienza dei sindaci è superata dal fatto che il testo parla di ufficiale di Stato civile la cui platea è molto ampia, è stato spiegato in conferenza stampa. “Con il parere sul decreto Unioni Civili stamane il Consiglio di Stato accende la luce su un diritto. Un provvedimento” quello sulle Unioni Civili “di cui vi era assoluta urgenza che, con il nostro parere, oggi può essere adottato immediatamente”, ha affermato il presidente della sezione Atti Normativi del Consiglio di Stato, Franco Frattini. Il decreto ‘ponte’ permetterà la celebrazione delle prime unioni civili in attesa dei decreti attuativi. Stamane i giudici amministrativi hanno adottato il  parere sul dpcm, trasmesso alcuni giorni fa dalla Presidenza del Consiglio, che regola il regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei registri dello Stato civile. Prime celebrazioni prima di Ferragosto. Se il governo si muovesse subito, continua Frattini, “ragionevolmente prima di Ferragosto” potranno essere celebrate le prime unioni gay in Italia. “Noi auspichiamo – continua Frattini- che il governo faccia presto. Si tratta di un provvedimento di cui c’era assolutamente urgenza e che con il nostro parete oggi può essere eseguito immediatamente e consente a chi ha già presentato domanda ai comuni di avviare il procedimento”. Ha affidato a Twitter il suo commento la presidente della Camera, Laura Boldrini: “È fatta. Dopo decisione Consiglio di Stato al via unioni civili nei comuni. La legge riconosce diritti e cambiamenti  avvenuti nella società”. “Siamo molto soddisfatti, il parere del Consiglio di Stato conferma che l’impianto della legge sulle unioni civili è corretto: si tratta del rispetto dell’art. 2 e 3 della Costituzione e finalmente i sindaci avranno a brevissimo, entro 15 giorni, la modulistica necessaria e finalmente entro ferragosto si faranno le unioni civili e questo paese diventerà più ricco di felicità e inclusione per tutti”, ha commentato la senatrice del Pd Monica Cirinnà, che da Ferragosto annuncia confetti arcobaleno per tutti. “Alfano non ha scuse, ma non credo le abbia mai cercate: il decreto – ha sottolineato – è stato fatto nei tempi ed è stato inviato nei tempi, il Consiglio ha usato solo una settimana, penso che tutto il governo e il Parlamento ha voluto rendere migliore il nostro paese. Quindi adesso si vada semplicemente avanti, sono molto contenta che Frattini abbia spiegato che la legge non parla in nessun modo di obiezione di coscienza e di sindaci ed esplicita che l’ufficiale dell’anagrafe deve provvedere all’unione civile. Quindi sarà impossibile nei comuni fermare questo nuovo istituto giuridico”. Anche il senatore Pd, Andrea Marcucci, è soddisfatto: “In autunno sarà possibile celebrare le prime unioni civili. Una buona legge, come quella voluta dal governo Renzi, migliora la vita delle persone e garantisce diritti e libertà che prima non c’erano”. Provvedimento urgente. Concorde sulla necessità di un’attuazione urgente Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay: “Non possiamo che sottoscrivere il richiamo all’urgenza e soprattutto al rispetto delle scadenze che il Consiglio di Stato ha espresso nel dare il suo via libera al decreto ponte sulle unioni civili”, ha detto. “Le liste d’attesa istituite in questi giorni in diversi comuni d’Italia e che vedono decine di coppie pronte a celebrare la propria unione, testimoniano la necessità di corrispondere quanto prima a quelle istanze, che sono diritti sanciti da una legge già in vigore. In questo senso è auspicabile che il termine ipotetico del prossimo Ferragosto possa dimostrarsi certo. Ma subito dopo, dice il Consiglio di Stato, bisognerà giungere pronti alla scadenza del 5 dicembre, termine per l’entrata in vigore dei decreti delegati, nei quali ricade tutta la casistica delle unioni celebrate all’estero o che coinvolgono cittadini stranieri. Anche questo richiamo ha tutto il nostro sostegno: non possiamo che chiedere a gran voce che questa terra di mezzo in cui si procede a velocità diverse duri il meno possibile”. Ma c’è anche un altro punto sul quale l’Arcigay si dice soddisfatto: “Registriamo con sollievo le parole del Consiglio di Stato sul tema dell’obiezione di coscienza, derubricata a fenomeno estraneo alla legge e di nessuna efficacia. Speriamo che da oggi i sindaci che hanno cercato visibilità mediatica attraverso questa assurda campagna, inizino a finire sulle pagine dei giornali per quello che fanno e non per quello che non hanno voglia di fare”, conclude Piazzoni. Fonte: repubblica.it