Come ogni anno, Save the Children pubblica il report sulla condizione materna in Italia, un’analisi completa, per quanto sintetica, di come vivono le mamme oggi nel nostro Paese.
Il benessere dei bambini è direttamente collegato a quello delle loro madri, tanto più se queste riescono a crescere nella loro dimensione personale, sociale e professionale è importante quindi sapere come vivono oggi le mamme in Italia. Le donne in Italia oggi diventano madri in un quadro piuttosto complesso dal punto di vista sociale, economico e soprattutto demografico: come sappiamo infatti l’Italia è un Paese che invecchia ed in cui si hanno sempre meno figli.
I giovani, a causa dell’incertezza lavorativa e della crisi economica, rimandano decisioni quali lasciare la famiglia d’origine, eventualmente sposarsi, e avere figli. Le donne in Italia diventano madri ad un’età più matura della media europea: 31,7 anni contro 30,5 anni.
La denatalità è un fenomeno importante: il tasso di fecondità italiano è di 1,35 figli per donna contro la media europea di 1,58, tendenza confermata anche nel 2015, che ha registrato il minimo storico di nascite in Italia, in tutto 485.780 bambini nati, 17 mila in meno rispetto all’anno precedente. Il numero delle madri sta diminuendo, anche se, dall’ultima rilevazione ISTAT, nel 2015 le madri tra i 25 e i 64 anni che convivono con figli under 15 o tra i 16 e i 25 anni ma ancora economicamente dipendenti rappresentano una quota importante della popolazione,in tutto 7,9 milioni.
La condizione occupazionale delle donne in Italia, e quindi delle madri, rimane ancora problematica. La fascia di età nella quale si registra la maggiore concentrazione di madri di minori, quella delle donne tra i 25 e i 49 anni, ha visto nel 2015 un tasso di occupazione in Italia del 57,9%, contro un tasso di occupazione maschile nella medesima fascia di età del 77,9%. A livello europeo il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni colloca l’Italia alla 27a posizione, evidenziando ancora una volta la criticità della condizione occupazionale femminile italiana nella prospettiva europea, in riferimento alla generazione maggiormente impegnata nelle responsabilità genitoriali. Le difficoltà lavorative delle donne tra i 25 e i 49 anni aumentano inoltre all’aumentare del numero dei figli, per cui il loro tasso di occupazione diminuisce progressivamente: dal 62,2% del tasso di occupazione delle donne senza figli tra i 25 e i 49 anni, si scende poi al 58,4% delle donne con un figlio, al 54,6% delle donne con due figli, al 41,4% delle donne con tre e più figli.
Non solo, le donne e le mamme in Italia devono affrontare anche un carico di lavoro non retribuito significativamente maggiore di quello degli uomini: le donne con più di 15 anni che lavorano arrivano ad un totale di 11 ore e 35 minuti al giorno tra lavoro retribuito e lavoro familiare, gli uomini si fermano invece a 10 ore e 13 minuti. Anche nella fascia di età tra i 25 e i44 anni, il lavoro domestico rimane ancora appannaggio soprattutto delle donne, che vi dedicano 3 ore e 25 minuti al giorno, contro 1 ora e 22 minuti degli uomini,così come il lavoro di cura dei familiari, soprattutto figli tra 0 e 17 anni (2 ore e 17 minuti le donne contro 1 ora e 29 minuti gli uomini).