A vincere lo Zecchino d’Oro è stata una canzone contro il bullismo, che si rivolge ai bambini della scuola dell’infanzia. Già nel 2007 arrivò seconda una canzone sullo stesso tema. Parole semplici per dare il messaggio che sta alla base di tutte le strategie educative contro il bullismo: la forza del gruppo sconfigge il bullo.
Una canzone contro il bullismo ha vinto la 59esima edizione dello Zecchino d’Oro. Si intitola Quel bulletto del carciofo e ha per autori Giuseppe De Rosa e Serena Riffaldi. La comunità dove si dispiega il bullismo è un piccolo orto, di verdurine. Il bulletto è un carciofo, «prepotente, presuntuoso, con una lingua pungente» che prende di mira le altre verdure, «scegliendo quelle che sono insicure». Quello del carciofo è bullismo da bambini piccoli, da scuola dell’infanzia e da scuola primaria: dice «taci zuccona» alla zucchina, «testa di rapa» al ravanello. Battute che fanno ridere? Niente affatto, replicano le altre verdurine, «battute che solo a te forse sono piaciute».
Ecco quindi il primo messaggio: non è mai troppo presto per cominciare ad affrontare il tema del bullismo, liquidando le piccole prepotenze dei piccoli come innocenti divertissment. Il secondo messaggio che arriva dal testo riguarda la reazione della comunità davanti al bullo: le verdurine restano amiche, restano unite. E scoprono che il carciofo in realtà cosa cerca con il suo atteggiamento prepotente? «Forse l’amore ma non lo dimostra».
È la medesima parabola che tracciava nel 2007 un’altra canzone che parlava di bullismo, Il bullo citrullo, rimasta nel cuore di tanti: arrivò seconda. Quella canzone (testo di Roberto De Luca, Giovanni Paolo Fontana, Alberto Pellai e musica di Roberto De Luca e Giovanni Paolo Fontana) parlava a ragazzini forse un poco più grandi: «Si crede perfetto ma il bullo è citrullo, un pollo convinto di essere un gallo, sconfiggere il bullo anche tu ora puoi, unisciti al coro e canta con noi!». In entrambe le canzoni il bullo alla fine chiede di unirsi al gruppo, ed è il gruppo che sconfigge il bullo.
Lo Zecchino d’Oro si sta rivelando sempre di più una miniera di spunti per l’educazione emotiva dei piccoli. Non per nulla quando un anno fa costruimmo una piccola “guida” per spiegare il terrorismo ai bambini e ai ragazzi e affidammo ad Alberto Pellai la fascia 2-5 anni, lui scelse di spiegare il mondo con le note dello Zecchino d’Oro, indicando anche lì come soluzione il «fare squadra. Fare squadra contro il leone, fare squadra contro i cattivi. I bambini lo comprendono benissimo» (qui la guida). Perché una canzone da canticchiare insieme, lascia il segno per sempre. Alzi la mano chi non si è mai sopreso a canticchiare una canzone dello Zecchino d’Oro di trent’anni fa…
Fonte: vita.it