Due ministri parlano di Fattore Famiglia: sarà svolta?

La notizia di ieri, dal seminario di Area Popolare, è che due ministri – Enrico Costa e Beatrice Lorenzin – hanno parlato esplicitamente di Fattore Famiglia. fattfamOvvero della proposta di fisco family friendly che il Forum delle Associazioni Familiari ha lanciato nell’ormai lontanissimo 2010, in occasione della II Conferenza nazionale della famiglia, ai tempi di Giovanardi e dell’ipotesi “quoziente familiare” (ipotesi su cui la politica agita speranze fin dal 1991). Il Fattore famiglia lanciato dal Forum se ne differenziava sostanzialmente perché anziché redistribuire reddito a vantaggio delle famiglie con più figli, anziani non autosufficienti, o componenti disabili, lascia alla famiglia il reddito che essa produce, individuando una no tax area corrispondente al costo di mantenimento dei suoi componenti, un minimo vitale non tassabile. «È la prima volta che due ministri parlano di Fattore Famiglia, ovvero della nostra proposta, in maniera esplicita», commenta con soddisfazione Gianluigi De Palo, presidente del Forum Famiglie: «il ministro Costa in termini di politiche fiscali, il ministro Lorenzin nella prospettiva di un ticket per le famiglie». Tutti quindi sembrano convinti della necessità di superare le misure spot per passare a politiche organiche, con misure «stabili, riconoscibili e affidabili» per dirla con le parole del ministro Costa, che portino a «centomila nascite in più all’anno». Ma nei fatti? «Il momento per mettere in atto il Fattore Famiglia è questo, non un altro. Non dico si debba fare in un anno, ma con un percorso di due o tre anni. Condivido la scelta di superare le politiche dei voucher e dei bonus per misure strutturali e coordinate, il punto è cominciare subito». Di recente Roberto Bolzonaro, del Forum Famiglie, ha riepilogato costi e benefici del Fattore Famiglia: costerebbe allo Stato circa 14 miliardi di euro (1 punto di PIL), in termini di mancati introiti. «Questa cifra verrebbe però quasi per intero riversata sul mercato dei consumi e almeno metà dei mancati introiti rientrerebbero comunque nelle casse dello stato in altre forme». Uno studio di Unitela sapienza, commissionato da Lapet, associazione nazionale dei tributaristi, citato da Bolzonaro, ha evidenziato che si avrebbero 12,7 miliardi di crescita dei consumi, 2,5 miliardi di recupero IVA, 3,8 miliardi di maggiori introiti fiscali ed in più si creerebbero 200 mila posti di lavoro
e 1 milione di famiglie uscirebbero dalla soglia di povertà. Nel seminario di Area Popolare di ieri, sul fronte famiglia sono state proposte la stabilizzazione del bonus bebè sperimentale triennale, a cui affiancare un “premio per le mamme” che compensi le maggiori spese sostenute in gravidanza; un contributo di mille euro per le rette degli asili nido e un sostegno anche oltre i tre anni del bambino. Fonte: vita.it