La crisi adolescenziale come complessa dinamica dell’apprendimento, della solitudine e dell’essere assieme

Quando i bambini crescono e diventano adolescenti le “negoziazioni” tra loro e i genitori occupano un grande spazio nella vita della famiglia. Questa tappa è cruciale per lo sviluppo della loro individualità tramite un significativo percorso di “differenziazione del sé”. Succede frequentemente che in questa fase del ciclo di vita i genitori non siano più sicuri di niente, dubitando continuamente della legittimità delle loro azioni: l’incertezza, il disordine, l’insicurezza e, qualche volta, un certo lassismo sostituiscono la capacità di porre limiti e contenere gli aspetti più sregolati che gli adolescenti mettono in atto. La paura può prendere il sopravvento e tende a regolare spesso le relazioni: più l’adolescente sente questo timore più la confusione dilaga. Egli realizza che i suoi genitori hanno perso fiducia in loro stessi, l’adolescente non sente più fiducia in loro. Le vecchie strategie genitoriali per fare fronte ai problemi non sono più efficaci nella gestione del quotidiano. Quella base di sicurezza, sulla quale i membri della famiglia comunque si appoggiavano, si è indebolita. L’insicurezza contamina tutta la famiglia e invade spesso gli spazi della relazione: la paura diventa l’organizzatore delle relazioni familiari e finisce per bloccare il sistema. Ognuno si richiude su se stesso; il mondo esterno, una volta luogo di scambi, diventa minacciante e fonte di angoscia. Nel corso del seminario saranno illustrate dinamiche che caratterizzano la fase adolescenziale e che possono determinare quadri sintomatologici importanti. Elida Romano, che non esita ad affrontare situazioni particolarmente complessi, tramite la presentazioni di casi videoregistrati, illustrerà modalità originali e sorprendenti di presa in carico familiare.