I fondi per le adozioni internazionali passano dai 15 milioni attuali a 25, a decorrere dal 2018. Lo prevede la Legge di Bilancio 2018, all’esame del Senato. L’aumento dei fondi per le adozioni internazionali non deriva da un emendamento ma è già contenuto nella versione originaria della Legge di Bilancio presentata dal Governo a fine ottobre, dettagliato all’interno della tabella relativa al nuovo Fondo da destinare a interventi per le politiche della famiglia, con una dotazione di 100 milioni annui a partire dal 2018.
I senatori del Pd Stefano Collina e Giorgio Pagliari ed il senatore di AP Aldo Di Biagio, che avevano presentato nei giorni scorsi un emendamento per chiedere 15 milioni di euro aggiuntivi, hanno così ritirato il loro emendamento. Lo spiega lo stesso senatore Collina: «Le risorse nelle tabelle ci sono, con nome e cognome. A quel punto l’istanza a cui il nostro emendamento voleva dare risposta aveva già trovato attenzione. Si tratta di qualcosa di più che un segnale concreto, si tratta di una risposta», afferma.
Questo «è un incoraggiamento per tante famiglie che fanno una scelta generosa che mette al centro i bambini e il loro futuro. Il nuovo corso che si è aperto nella Commissione Adozioni Internazionali, con la nomina a Vice Presidente della dottoressa Laera avrà ora le condizioni per esprimere a pieno le proprie potenzialità», continua Collina.
Toccherà infatti alla CAI ora definire come usare le risorse: «in tutte le interlocuzioni, sia con il Governo sia con la Commissione Adozioni, è emerso con forza come il tema dei rimborsi per le spese sostenute dalle famiglia sia ben presente a tutti. Il tema però va ripreso, con nuovi criteri e tetti, stiamo parlando del secondo 50% delle spese sostenute, per il primo 50% c’è già la deduzione. Noi abbiamo ritenuto più opportuno un aumento della dotazione ordinaria del Fondo per le adozioni che non uno stanziamento una tantum per i rimborsi, confidiamo che la Commissione, potendo contare stabilmente su maggiori risorse e rimborsare le spese sostenute dalle famiglie dal 2012 al 2017, esaurendo il pregresso, e poi procedere in via ordinaria».
Fonte: vita.it