Vince la Romania, per distacco. Sul Marocco, secondo nell’elenco.
Sul terzo gradino del podio c’è il Perù. E subito dietro, vicinissime, la Cina e l’Albania.Che precedono Nigeria, Egitto, Moldavia e Filippine. Ultimo, il Brasile. Sono le dieci maggiori nazionalità presenti in città e fotografate nell’ultimo rapporto dell’Ufficio di statistica del Comune di Torino, pubblicato a fine novembre sul sito di Palazzo Civico. Se il 1° gennaio 2007 sotto la Mole vivevano 103.795 stranieri (l’11% su una popolazione complessiva di 908.129 residenti), dieci anni dopo (il 1° gennaio 2017) gli stranieri iscritti all’anagrafe hanno toccato quota 132.730 (il 15% su un totale di residenti che è sceso nel frattempo a 888.921).
Dal 2007 al 2017 la popolazione straniera a Torino è cresciuta del 28%, con 28.934 persone in più. Anche se il picco, nell’ultimo decennio, è stato registrato nel 2013, con 140.138 stranieri. Da allora, il calo è stato del 5%.
I romeni in città sono più di cinquantamila: 52.626 (1.193 in meno rispetto a un anno prima). I marocchini, 17.147 (1.481 in meno rispetto al 1° gennaio 2016). I peruviani 7.529 (825 in meno) e i cinesi 7.498 (171 persone in più nel giro di dodici mesi). Al quinto posto ci sono gli albanesi (sono 5.375, erano 401 in più alla fine del 2015). Crescono, e di tanto, i nigeriani (che sono la sesta nazionalità con più presenze a Torino): da 4.662 a 4.912 iscritti all’anagrafe (250 persone in più). Sale anche l’Egitto, che è subito dietro in classifica (4.730 residenti, 53 persone in più in un solo anno).
L’Unione europea continua a essere il primo territorio di provenienza degli stranieri residenti sulle sponde del Po, seguita dall’Africa e poi dall’Asia, dall’America e dagli altri Paesi del Vecchio Continente. Se da Torino lo sguardo si sposta sul cosiddetto territorio metropolitano, si scopre che negli ultimi dieci anni la popolazione straniera è aumentata di 105.827 persone ed è quasi raddoppiata: i residenti «non italiani» erano 113.207 il 1° gennaio 2007 e sono saliti a 219.034 il 1° gennaio 2017, con una crescita del 93% (la popolazione complessiva dell’area metropolitana è di 2.277.857 residenti).
Tornando in città, le circoscrizioni in cui si registra il maggior numero di stranieri sono, in ordine decrescente, la 6 (Barriera di Milano), la 5 (Borgo Vittoria), la 7 (Aurora) e la 8 (San Salvario).
Su 52.626 romeni presenti in città, 10.082 (il 19%) vivono nella circoscrizione 5 (Borgo Vittoria). I marocchini in città sono 17.147 e 5.266 di loro (il 30%) abitano nella 6 (Barriera di Milano). I peruviani (7.529) e i cinesi (7.498) sono forti, rispettivamente, nelle circoscrizioni 3 (San Paolo, con il 21%) e 7 (Aurora, con il 28%). Gli albanesi (5.375 iscritti all’anagrafe cittadina) prevalgono nella 6 (Barriera di Milano, con il 18% sul totale), mentre la comunità dei nigeriani, in forte crescita, domina nella circoscrizione 6 (Barriera di Milano, dove abita il 36%). E proprio la 6 (che oltre a Barriera di Milano comprende Regio Parco, Barca, Bertolla, Falchera, Rebaudengo e Villaretto) si conferma il territorio con la maggiore concentrazione di abitanti stranieri, pari al 18,34% del totale di Torino.
Le donne straniere continuano a essere in numero superiore rispetto agli uomini: 5.896 in più. Il genere femminile prevale in cinque circoscrizioni su otto, soltanto nella 1, nella 6 e nella 7 vincono gli uomini (ma con numeri decisamente bassi). La zona che offre la differenza più ampia tra uomini e donne è quella della circoscrizione 3 (San Paolo), che ha il 10,59% di femmine in più rispetto ai maschi. In generale, sul totale stranieri in città le donne sono il 52,22% e gli uomini il 47,78%. L’arco di età più numeroso è quello fra i 35 e i 39 anni. L’età attiva (15-64 anni) corrisponde al 78,26% di tutta la popolazione straniera e al 18,78% della popolazione torinese nel suo complesso.
Infine, una riflessione sui minori «non italiani».Vincono a mani basse i romeni (11.048 iscritti all’anagrafe contro i 3.910 marocchini e i 2.080 cinesi), anche se dal 2016 al 2017 sono diminuiti del 3%. Solo due nazioni hanno registrato nello stesso periodo un incremento della popolazione minorenne: la Nigeria (+4,2%) e la Cina (+2%). Mentre sorprende il calo dei minori marocchini (-18%), moldavi (-17,4%), peruviani (-16,8%) e tunisini (-14,6%).
Fonte: torino.corriere.it