«Lo farò, a costo di forzare la legge», aveva detto la scorsa settimana dopo un lungo dialogo con le associazioni Lgbt e dopo il caso sollevato da Foglietta che è anche consigliera comunale “dem”. E questa mattina ha commentato: «La Città oggi ha messo in pratica una soluzione che consentirà a tutte le coppie di persone dello stesso sesso con figli ad essere riconosciute come famiglie. Speriamo di aver generato – anche con il supporto del Coordinamento Trino Pride – l’avvio di un percorso che adegui l’attuale sistema normativo all’evolvere della società civile».
«È un risultato importante per tutte le famiglie omogenitoriali – dice la compagna di Foglietta, Micaela Ghisleni– speriamo che Torino in questo modo faccia da apripista». Soddisfatto anche Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride.
Insieme alla consigliera Foglietta e alla sua compagna, all’anagrafe di Torino c’erano altre due coppie, due papà e due mamme, per le quali è stato trascritto l’atto di nascita dei figli, nei loro casi nati all’estero. «L’atto di metter mano al registro delle nascite da parte della sindaca – commenta Marco Giusta, assessore comunale alle Famiglie – è stato un gesto di libertà e gioia. Finalmente ai loro figli è stato riconosciuto il diritto ad avere una famiglia».
«Oggi è stata una giornata emozionante – prosegue Giusta – piena di sorrisi e lacrime e di consapevolezza di come le parole forgiano la storia. Sono davvero grato alla sindaca per questa decisa e coraggiosa presa di posizione, al lavoro incomparabile dell’assessora Pisano (con delega all’Anagrafe, ndr) e alla perfetta azione degli uffici che ci hanno permesso di registrare i figli e le figlie di tre coppie omogenitoriali. E ringrazio ovviamente le associazioni, a partire dal Coordinamento Torino Pride e chi ha messo a disposizione le proprie competenze per arrivare a questo risultato».
Fonte: lastampa.it