Sabato mattina è improvvisamente mancato Vincenzo Langella, figura di spicco nel mondo della disabilità e della tutela dei diritti delle persone disabili
Era ricoverato presso l’Unità Spinale Unipolare in seguito ad un incidente stradale occorsogli alcuni giorni prima.
“Molti di noi hanno imparato da lui e si sono avvalsi della sua incessante disponibilità a spiegare, raccontare, far comprendere”, ha ricordato il Vice Sindaco Elide Tisi, esprimendo il proprio cordoglio personale e quello di tutta l’amministrazione.
Molte sono state le persone che hanno beneficiato della sua opera, ed è stato un assiduo animatore nel confronto politico-istituzionale sui temi della disabilità: moltissimi gli apprezzamenti e le manifestazioni di cordoglio di chi negli anni ha lavorato con lui, amministratori e consiglieri comunali come Domenica Genisio, Presidente della Commissione Pari Opportunità, e Lucia Centillo, Presidente della Commissione Sanità e Servizi Sociali.
Nato a Torino il 24 dicembre 1970, frequenta con profitto tutto il percorso scolastico sino al conseguimento del diploma di maturità. Dotato di straordinaria intraprendenza e spiccata attitudine alla comunicazione si pone all’attenzione delle Istituzioni del volontariato per la sua determinata volontà di modernizzare i rapporti tra le Istituzioni, affermando il primato dei diritti di tutte le persone più fragili e indifese. Assume cariche importanti nel mondo dell’associazionismo torinese: è vice presidente della sezione torinese della U.I.L.D.M. (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), fondatore e presidente dell’Associazione VolonWrite, siede nel consiglio direttivo della C.P.D. (Consulta Persone in Difficoltà) e della F.I.S.H. regionale (Federazione Italiana Superamento dell’Handicap) ed è candidato ad assumerne la presidenza.
Nel 2001 supera un concorso presso la Città di Torino con cui successivamente collabora impegnandosi nella promozione di servizi e prestazioni dedicate alla disabilità fisico-motoria, persuadendo la Città ad avviare specifiche attività di comunicazione sociale. La sua impostazione di lavoro consente anche di varare le prime esperienze di “welfare di comunità”, basato sui principi della sussidiarietà.
Il suo fiore all’occhiello è stato il progetto di “vita indipendente”, uno dei primi a sperimentarla su di sé abbandonando i vantaggi e la sicurezza della permanenza nella comunità alloggio ed affrontando in prima persona le conseguenze e le difficoltà di una vita concepita in totale autonomia in presenza di una disabilità molto grave ed invalidante.
“La Città perde un uomo competente e caparbio, l’ho conosciuto bene e ne ho apprezzato l’intenzionalità sempre tesa alla soluzione dei problemi: lavorare con Vincenzo è stato formativo anche per noi operatori pubblici” ha dichiarato Monica Lo Cascio, Direttore delle Politiche Sociali del Comune, anche a nome di Maurizio Pia, Claudio Foggetti e di tutti i colleghi del servizio Passepartout.
La Redazione “Città Aperta” Servizio Passepartout
(c.p.)