Non sono i 15 giorni di congedo obbligatorio per i padri nel primo mese di vita dei figli. Ma è pur sempre un passo in quella direzione. Nel testo della legge di Stabilità, per la quale oggi è atteso il voto finale della Camera prima della pausa dei lavori in vista del referendum, è previsto che i giorni di congedo obbligatorio per il padre passino dall’uno attuale a due nel 2017 e a quattro nel 2018, da prendere entro i primi cinque mesi di vita del bambino. Questi quattro giorni non sono alternativi a quelli della madre, mentr eun quinto giorno, facoltativo dal 2018 sempre nei primi 5 mesi del bambino, è alternativo alla mamma.
“Si tratta di un risultato importante perchè non si tratta più di un diritto a tempo: prima il giorno di congedo obbligatorio era da riconfermare anni per anno. Ora si è già stabilita una progressione. L’obiettivo, certo, resta quello di arrivare ai 15 giorni di congedo obbligatorio per i papà nei primi cinque mesi di vita del bambino” commenta con Alley Oop – Il Sole 24 Ore Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati Pd e firmataria dell’emendamento che ha elevato i giorni di congedo di paternità a 5. La deputata è anche la prima firmataria della proposta di legge depositata lo scorso anno alla Camera, e contemporaneamente al Senato dalla vicepresidente Valeria Fedeli, che prevede appunto 15 giorni di congedo. “Si tratta di un obiettivo trasversale che è appoggiato da diversi gruppi politici, perché è una norma che può avere effetti sperimentati su tanti fronti: dalla convidisione dei carichi familiari alla minore penalizzazione delle donne sul lavoro a causa della maternità. E’ importante che si tratti di un gongedo obbligatorio perché così si afferma che è un diritto e allo stesso tempo è un vantaggio per tutti per l’effetto positivo che ha su tutto il sistema” spiega Di Salvo.
Ma quanto costa il congedo alle casse dello Stato? “Ogni giorno obbligatorio costa 10 milioni, mentre quello facoltativo 1,3 milioni. Si tratta di un impegno importante da parte dello Stato” sottolinea la deputata Pd. In pratica, quindi, si tratterà di 20 milioni nel 2017, che saliranno a 40 nel 2018 per i giorni obbligatori, più 1,3 milioni per quello facoltativo (41,3 milioni nel 2018 nel complesso).
La strada, quindi, è aperta verso un cambiamento che è auspicato da più parti. “I padri, già oggi, hanno la possibilità di prendere il congedo parentale al 30% dello stipendio ma sono pochi quelli che lo fanno. Affermare un iter, come quello previsto dall’emendamento approvato, vuol dire spingere nella direzione della cultura di un approccio diverso. E’ una tutela, innanzitutto, per i padri che oggi faticano a chiedere ciò che è già un loro diritto”.
Iniziamo con due giorni, che poi diventeranno quattro. E chissà; magari entro un quinquennio arriveremo a 15. Ma a chiederlo dovrebbero essere innanzitutto gli uomini. Perché si tratta di un loro diritto. Perché, prima di ogni altra cosa, sono loro che stanno perdendo qualcosa..
Fonte: alleyoop.ilsole24ore.com